Dalla sala-stampa "Gò-na-Sengia" del St. James' riceviamo e pubblichiamo:
Famose a capisse: degli artri nun ce ne frega popo 'n cazzo!!!!!!!!!! Noiartri volemo solo sentì parlà de noi.
FIORIN GABRIELE è stato squalificato per 2 giornate dal Giudice Sportivo, giornate che sconterà nella prossima stagione 2010/11.
ZANATTA FRANCESCO è stato squalificato per un turno per recidività in ammonizione (anch'egli dovrà scontare il "reato" nella prossima stagione)
Inoltre la società ha preso una multa di € 80,00 per insistenti insulti all'arbitro durante tutta la gara.
Pensateci un attimo. E' una riflessione generale, che prende spunto ma non è riferita al caso specifico. Arriva uno stronzo, regazzino col moccio al naso, fa e disfa a suo piacimento e, in campo, guai a chi parla!!! Fin qui ci potrebbe stare; anche se a 39 anni me rode 'na cifra 'r culo di essere comandato da uno cui la mamma tira ancora giù il prepuzio per insegnargli l'ABC della masturbazione (o la pulizia del glande).
Ma passi!
Il colmo è che uno spettatore che assiste alla gara -vuoi perché tira l'acqua al proprio mulino, vuoi perché vede o pensa di vedere macroscopici errori e li contesta seduta stante- venga ridotto al silenzio da una regola del cazzo che, altrimenti, punisce la società di appartenenza.
Tutto ciò è semplicemente assurdo. Non poter esprimere verbalmente (perchè qui non si tratta di lanci di oggetti contundenti, si tratta di insulti più o meno creativi) il proprio parere su una persona. Così succede che questa persona, consapevole di ciò che il regolamento recita, colpisce la società sulla base della simpatia/antipatia che nutre nei confronti di essa. Di partite ne ho viste tante, insulti all'arbitro li ho sempre sentiti, ma le multe non sempre sono state comminate.
In linea generale, ciò mi fa pensare che la multa dipenda ESCLUSIVAMENTE dalla stronzaggine di un arrogante coglioncello in giacca nera. E prima o poi qualcuno reagisce male... e poi succede, al solito, che uno paga per tutti.
Nessun commento:
Posta un commento
Non è importante come mi chiamo, è importante quel che ti dico: