L'EPICISSIMA BATTAGLIA DI VENERDI' SCORSO - vedi la neve che scende bene e ammanta tutto col suo candore. Vedi il mondo brillare nella notte più scura. Vedi le macchine far fatica per le strade, arrancare lentamente per cercare di tornare ai lidi di origine. E tu, una volta che ivi sei arrivato, dovresti uscir di nuovo per andare all'allenamento! Ma siamo pazzi!?!?!? Niente allenamento, stasera! Invece sì, si è deciso di farlo. Molto malvolentieri infilo le ultime cose dentro la borsa e mi dirigo, con la faccia del condannato a morte, a prender l'ultimo freddo della settimana. Certo, è bello muoversi sotto la neve. Preferirei farlo a piedi, mentre le scarpe affondano inesorabili in mezzo alla neve fresca scricchiolando, ed i fiocchi si sciolgono sul viso, arrossendolo. E' bello camminare senza pensieri mentre, lentamente, assumi anche tu il colore della purezza. Invece mi tocca andare a prendere una botta di freddo all'allenamento. Che due coglioni, oh! Giunto a destinazione, scopro di esser l'unico lì. Poi arriva Giantin, entrambi esprimiamo il nostro parere negativo alla reazione fisica che ci attende di lì a poco. Arriva anche Cecchi, e via via tutti gli altri. Varchiamo i cancelli d'ingresso del St. James', che appare coperto da un fitto strato di neve. Diciamo una quindicina di centimetri. Immacolato. Vien voglia di rotolarci là sopra, di "sverginare" quel manto e correre, e ridere, e... e giocare. Si, vien proprio voglia di fare l'allenamento. Ci cambiamo in un amen, e corriamo là in mezzo a giocar con i palloni. Siamo proprio dei giocatori di terza categoria! Talmente abituati alle intemperie, alle sferzate dell'aria fredda sul viso, che le condizioni estremamente negative non solo non ci fermano, ma decuplicano le nostre forze e ci fanno gettare nella mischia. A prender freddo ed a sporcarci. Nulla importa, se non -e probabilmente è un ricordo dell'infanzia perduta- di correre là in mezzo senza sentire fatica, vogliamo solo ridere e divertirci. Insomma, giocare; proprio come quando eravamo virgulti. Così ha inizio quella partita che mai avrei voluto finisse. Una partitella improbabile, a metà campo, sopra ad un terreno ghiacciato sul fondo e ricoperto da uno strato nevoso che rende l'equilibrio precario ed azzera il livello tecnico. Ciò nonostante, abbiamo proseguito sino al fischio di chiusura. Dulcis in fundo, la doccia calda che lava via tutte le tossine accumulate nella settimana, intrise di stress, incazzature e repressioni varie.
IERI, INVECE, non nevicava. Purtroppo. Pioveva, pioveva tanto, ed il campo era estremamente pesante. Divertente, abbiamo pensato in tanti. Così eravamo 22 al St. James' e, divisi in rossi e verdi, abbiamo dato inizio ad una partitella a tutto campo. I rossi giocavano col canonico 4-4-2 con due ali molto offensive, i verdi con un 4-3-3 dotato di un tridente da brividi. Era, difatti, questo tridente a menar le danze sin dall'inizio, mettendo in enorme difficoltà la compagine avversaria. Buono il dialogo tra le punte, buono l'apporto dei centrocampisti, buone le occasioni create e poi finalizzate. Ma i rossi, una volta prese le misure agli avversari, cominciavano la dura controffensiva. In un calcio in cui gli spazi al centro sono intasati, la differenza la fanno le fasce. Lo disse mio padre qualche anno fa, giudicando l'immenso Ascoli di Sua Maestà Giampaolo; io memorizzai la frase, la feci mia e a tutt'oggi non si contano le volte in cui l'ho ripetuta. Certo, tutto ciò non mi fa molto onore: l'età avanzata c'è, il ripeter sempre le stesse frasi mi avvicina pericolosamente al rincoglionimento senile. Ma benvenga il rincoglionimento se parte da un assioma del mitico Giampaolo, principe dei principi, re dei re, imperatore degli imperatori!
Così le fasce cominciavano a mettere in difficoltà gli avversari, facendo pressione sugli esterni e, supportate anche dai terzini autori di utili sovrapposizioni, mettevano in ginocchio la difesa avversaria. Difesa che, nonostante il supporto del centrocampo, non riusciva a venirne fuori. Perché tutto ciò? Perché un modulo come il 4-3-3 prevede il rientro a turno a centrocampo di un attaccante, mentre un altro torna dietro la linea della palla sino a metà campo. Ieri ciò non è avvenuto. E' avvenuto così che i verdi hanno subìto il forcing offensivo dei rossi, disunendosi e soffrendo oltre il lecito.
Per fortuna era solo un'amichevole!!!
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